LA CLASSIFICAZIONE DEL MONDO (antropologia)
Ogni popolo ha una conoscenza più o meno complessa e ricca dell'ordine della natura.Tutti hanno spiegazioni del perché certi animali siano diversi o strani dagli altri.
Gli antropologi che si sono dedicati allo studio di questo argomento nei contesti culturali più diversi definiscono la loro specializzazione con il termine "etnoscienza".
L'etnoscienza è lo studio di come le differenti culture organizzano le proprie conoscenze del mondo naturale. Certe classificazioni del mondo naturale possono a prima vista sembrare sconcertanti.
I Waiwai, considerano il fegato di certi animali un "vegetale", in quanto la sua forma somigli a quelle delle foglie di certi alberi. Il divieto di consumo di carne da parte delle donne è per i Waiwai un tabù, per via di divieti più ampi come l'uso delle armi e la partecipazione alla caccia e alla guerra da parte degli individui di sesso femminile.
Due antropologi Berlin e Kay, confrontarono le terminologie cromatiche presenti in ventisei lingue diverse.
Sulla base delle loro ricerche giunsero quindi a tre conclusioni:
a) Tutti gli esseri umani sono in grado di percepire tutte le gradazioni di colore, vengono solo espresse mediante termini diversi.
b) La terminologia cromatica di base si sviluppa secondo una linea precisa.
c) Il numero dei termini di base da una lingua per indicare i colori sarebbe in relazione con la complessità culturale e tecnologica della cultura in questione.
Dire che più una cultura è complessa più è ricca la sua scala cromatica significa stabilire una relazione tra due termini.
Berlin e Kay non presero in considerazione i fattori culturali che entrano a costituire la percezione del mondo fisico.
Il colore rosso, in un contesto politico, viene associato a una idea di protesta e di rivendicazione social, ma ecco che diventa segnale di pericolo quando lo troviamo sulle bandierine sventolate dagli addetti alla circolazione autostradale o quando si trova nei semafori e nei cartelli di "stop".