giovedì 2 aprile 2020

IL DISORDINE (sociologia)

Il mutamento sociale è una delle caratteristiche distintive della nostra società. Può essere definita in generale come l’alterazione nel corso del tempo dei modelli di ordine sociale.Nessuna società è assolutamente. In fattore di cambiamento del tutto naturale, è stato per esempio dalle variazioni demografiche. Un altro importante fattore di cambiamento è dato dai mutamenti culturali, I cambiamenti nelle conoscenze, delle idee di una certa cultura possono modificare la società in cui trovano espressione.E poi ci sono i mutamenti tecnologici la tecnologia nella nostra società è un tipico prodotto culturale ad esempio la diffusione dell’automobile è facile immaginare quanto sarebbero diverse le relazioni sociali e l’automobile non fosse mai stata inventata, lo stesso esempio si può fare con i cellulari.
Il disordine della società deriva dal conflitto.
L'esistenza i un ordine sociale comporta la possibilità che qualcuno si discosti da tale ordine ed entri in conflitto con esso.
In ogni società non c’è sistema unico ordinato e coerente di norme ma una pluralità di sistemi che spesso sono difficili da coordinare o che entrano addirittura in conflitto tra loro.
Il conflitto è un elemento ineliminabile di ogni società. nasce dall’incompatibilità degli obiettivi perseguiti dei vari soggetti sociali (individui o gruppi).
L’ordine sociale è un sistema complesso di codici, e ciascun codice è a sua volta un sistema di norme di comportamento. La devianza non è tanto legata al conflitto e quanto comportamenti conformi e comportamenti non conformi.

La criminalità e la forma socialmente più rilevante di devianza, essere qui incide con quel tipo di devianza che concerne le norme che la società ha codificato in leggi.
Il carcere e luogo in cui i piccoli delinquenti che hanno commesso i primi reati vengono a stretto contatto con il mondo della grande criminalità e ne apprendono le regole e i trucchi. Chi è stato in carcere alla fine della detenzione subisce uno stick ma sociale così forte da proporre grandi difficoltà nell’inserimento nella vita regolare. Il legame che c’è tra la cultura e la sua cultura in cui essa matura ossia tra criminale l’ambiente in cui si cresce hanno una correlazione.

LA PROPOSTA PEDAGOGICA DI JEAN-JACQUES ROUSSEAU (pedagogia)

Una generazione più avanti di quella di Locke troviamo colui che rielaborò nel modo più ricco e originale gli stimoli e le innovazioni della trattatista educativa del XVII e XVIII secolo: Jean-Jacques Rousseau.
Il primo libro (0-6 anni) Rousseau apre la sua riflessione con due considerazioni preliminari: afferma della bontà originaria dell'uomo, la seconda sottolinea l'importanza dell'educazione.Rousseau ritiene fondamentali le cure della madre.
Il secondo libro (6-11 anni):
Rappresenta la fanciullezza dell'Emilio che cresce all'aria aperta, che impara dalle esperienze dirette, in questa fase l'educazione altro non è che rispetto delle leggi di natura. L'apprendimento di Emilio è legato al mondo naturale.
Il terzo libro (12-15 anni):
Rousseau descrive l'età dell'utile, dove si passa dall'apprendimento sensoriale all'apprendimento intellettuale vero e proprio. Il precettore dovrà valorizzare la curiosità e l'interesse di Emilio, dovrà essere in grado di trovare in se stesso i mezzi per ampliare le conoscenze.Il quarto libro (15-18 anni):
Non è più sufficiente l'approccio indiretto per orientare Emilio. Le varie educazioni hanno l'obbiettivo di annullare o di contenere gli effetti dell'amor proprio, e stimola invece l'amore di sé, che conduce alla pietà.
Il quinto libro (19-25 anni):

Viene presentata la moglie di Emilio, Sofia. L'immagine di Sofia rispecchia la visione dell'epoca di una donna, graziosa, religiosa, dedita al marito e ai figli, gioiosa, intelligente ma non saccente.
La visione di Rousseau attribuisce superiorità all'uomo, nonostante affermi che i due si completino.
Rousseau ha concezione ottimistica dell'uomo, ed è stata la civiltà a renderlo corrotto.
Bisogna rispettare i tempi e la modalità di crescita fisica e psichica dell'infanzia e della giovinezza. Ogni individuo possiede capacità originali, di cui l'educatore deve favorire lo sviluppo. L'educazione non deve rimuovere gli ostacoli al naturale sviluppo del fanciullo.
L'Emilio fu un'opera altamente criticata tanto che fu messa al bando da parte del parlamento parigino, che costò il carcere all'autore, che fuggì.
Educazione indiretta o "negativa"= in quanto non è basata sull'impostazione di un modello o valorizza l'esperienza dell'allievo, chiamato a rielaborare in modo autonomo e soggettivo gli apprendimenti acquisiti con la pratica.