domenica 7 giugno 2020

LA QUESTIONE DELL'IDENTITÀ (antropologia)

Con il termine «mondo», non si deve intendere la natura ma il mondo delle relazioni umane. Da sempre, ogni essere umano cerca di comprendere tanto la dimensione del quanto quella dell'Altro, del 'diverso da sé'. Sé e Altro sono due espressioni che vengono usate in riferimento sia a soggetti individuali sia a soggetti collettivi.
Le distinzioni riguardano il modo in cui individui e gruppi hanno concepito, in maniera molto generale, la propria relazione con l'identità e l'altra. Infatti il problema è sapere "chi siamo noi"e chi invece "sono loro" o "quegli altri. 
Si prende dunque in considerazione il tema dell'identità e dell'alterità in genera e, per portare ad affrontare la questione di come questo tema si riproduca, in tutte e società,  a un livello sia individuale sia collettivo.
L'idea di far parte di un Sé collettivo, di un 'Noi' (una cultura, una 'tribù', una ~nazione, una confessione religiosa, una casta, una famiglia, una tifoseria ecc.), si realizza attraverso comportamenti e rappresentazioni che contribuiscono a tracciare dei confini, delle frontiere nei confronti degli altri.
L'idea di appartenere a un Sé collettivo e quella di essere ciò che siamo come individui rinviano entrambe alla nozione di identità.
Più gli umani vivono in ambienti concorrenziali e conflittuali, e quindi quanto più le loro certezze sono minacciate, tanto più si sviluppa la "retorica dell'identità", che consiste in discorsi e atteggiamenti che tendono ad accentuare la differenza, il conflitto, la chiusura nei confronti degli altri.

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